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Oggi il mattone vale più dell'oro

 

L’otto agosto 2016 Andreas UHLIG, redattore della NZZ, nel sottotitolo di un importante articolo concernente la situazione finanziaria mondiale ha scritto:

“ 666 diminuzioni dei tassi d’interesse a partire dal momento del collasso della Banca d’investimenti Lehman nel 2008 “.

“ 666 “ rappresenta anche il cosiddetto numero maledetto raggiunto dall’indice “Standard and Poors 500” in seguito al crollo del “Venerdi nero” del 6 marzo 2009. Le Banche Centrali ( FED, Banca Centrale Europea, Banca Centrale del Giappone, Banca Centrale d’Inghilterra, ecc. ), hanno continuato a diminuire i tassi d’interesse e inondare i mercati finanziari di valuta cartacea, spingendo le borse mondiali ai piu’ alti livelli nella vana speranza di riuscire a far crescere l’inflazione e dare un posto di lavoro a decine di milioni di disoccupati e a milioni di persone che fuggono dai Paesi in guerra e anche da laddove la fame regna sovrana. Il terremoto che si avvicina sarà peggio del crollo del 6 marzo 2009 Nei nostri studi concernenti “ IL FUTURO DELL’ORO “ (28 dicembre 2015) e “ IL RITORNO DELL’ORO “ (14 marzo 2016) abbiamo illustrato in modo chiaro la precaria situazione della gran parte degli Stati industrializzati, definendo l’oro un “porto sicuro” per risparmiatori e investitori. Esiste un altro settore che sta sempre piu’ interessando non solo i singoli investitori e risparmiatori, ma anche le piu’ importanti società d’assicurazione, le casse pensioni, le grandi aziende industriali e commerciali, ecc., il settore immobiliare, ossia il “ MATTONE “. Non si tratta solo di poter usufruire di un buon reddito, visto che oggi siamo arrivati addirittura a tassi d’interesse negativi, ma anche di investire in immobili di alta qualità, con elevata quota abitativa e un rendimento annuo del 2,5% al 3%, gestiti da Società svizzere, i cui immobili sono ubicati unicamente in Svizzera. L’investimento in FONDI IMMOBILIARI rappresenta un “porto sicuro” paragonabile all’investimento nell’oro, pero’ con il vantaggio rappresentato da un modesto, ma sicuro reddito annuale. I titoli dei “ FONDI IMMOBILIARI “ che sono quotati in borsa non hanno subito le spinte speculative, dovute all’emissione sfrenata di moneta cartacea da parte delle Banche centrali.

 

Arrigo Ghisletta, 29 agosto 2016

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