Il ritorno dell'oro
L’inflazione monetaria per finanziare la guerra del Vietnam e quella arabo-israeliana ( Yom - Kippur, ottobre 1973 ) portò alla ritorsione da parte dei Paesi arabi (OPEC) che aumentarono il prezzo del petrolio. Si è troppo spesso considerato l’aumento del prezzo del petrolio quale fattore chiave per l’inflazione degli anni Settanta, mentre il motivo principale era dovuto al fatto che il potere d’acquisto del dollaro continuava a diminuire e i Paesi produttori di petrolio si difesero aumentando il prezzo del barile.
Quando Ronald Reagan giunse alla Casa Bianca nel 1981 l’economia era in pessime condizioni.
Durante gli anni 1983 - 1985 la riserva di valuta aumentò enormemente e la FED ridusse i tassi d’interesse da oltre l’11%
( fine1984 ) al 6,25% ( 1986 ). In seguito ad una crescita economica forte e preoccupata per l’inflazione la FED aumentò i tassi d’interesse a breve. La borsa reagì in modo negativo e portò al crollo del Lunedi nero (19 ottobre 1987), coinvolgendo anche i mercati di Australia, Canada, Hong Kong, Gran Bretagna, ecc.
Temendo che il crollo potesse provocare una depressione mondiale la FED aumentò la riserva di valuta provocando negli Stati Uniti un aumento enorme del valore degli immobili. Per arginare la frenesia speculativa la FED aumentò di nuovo i tassi d’interesse all’inizio del 1989 provocando una nuova recessione nel settore immobiliare. Nel 1992 i tassi passarono dall’8% al 3% senza effetto immediato sull’economia.
A partire dal 1995 l’effetto FED si è fatto sentire: la riserva di valuta è esplosa e nel decennio 1995 / 2005 è aumentata del 120%, ossia in 10 anni si è creato più valuta che in tutta la storia precedente e ne è derivato il più grande boom immobiliare della storia degli Stati Uniti e una serie di bolle nelle obbligazioni, nei prodotti finanziari derivati, nel consumo, nel debito pubblico e nelle azioni.
Per impedire una catastrofe al passaggio del secolo la FED, guidata dal Presidente Alan Greenspan che dopo il crollo
del “ Lunedì nero” del 1987 era stato chiamato da Ronald Reagan a dirigere la FED, ha messo a disposizione dei mercati una liquidità tale che hanno iniziato a crescere in modo vertiginoso.
La bolla delle Dot-com è stata una bolla speculativa sviluppatasi tra il 1997 e il 2000 e legata allo sviluppo delle nuove tecnologie informatiche. L’indice NASDAQ raggiunse il 10 marzo 2000 il massimo di 5132,52 punti, salendo ad un valore più che doppio rispetto all’anno precedente. Nel corso del 2001 molte aziende cessarono di esistere o presentarono bilanci catastrofici e il 10 ottobre 2002 il NASDAQ toccò il fondo, ossia 1108, 49 punti.
A fine gennaio del 2006 Alan Greenspan - dopo quasi 19 anni – lascia la FED. A suo successore il Presidente Barack Obama nomina Ben Shalom Bernanke.
Arrigo Ghisletta, 25.3.2016 continua ….