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Il ritorno dell'oro 01.04.2016

               Il ritorno dell'oro

Oro

 

L’enorme quantità di valuta emessa dalla FED dopo l’abbandono del vincolo della convertibilità della valuta cartacea in oro ( 1971 ), la creazione di nuovi strumenti finanziari, il progresso nel settore informatico malgrado la bolla delle DOT-com e l’aumento del costo del petrolio portarono allo scoppio della Bolla immobiliare, sfociata poi nella crisi dei Subprime del 2007, proprio nell’anno in cui lo Standard and Poors  500 ( S & P  500 ) raggiunse il massimo storico di 2449,08 punti ( 27 marzo 2007 ).

Prima di entrare nel merito del periodo che va dal 27 marzo 2007 a tutt’oggi vogliamo percorre la via seguita dall’oncia d’oro ( 31,1 grammi) dal 1934 fino al giorno del massimo storico dello Standard and Poors  500. Come abbiamo visto in precedenza fino al 29 gennaio 1934 il costo di un’oncia d’oro era di dollari 20,67. Con la decisione del Presidente Roosvelt di svalutare il dollaro (31 gennaio 1934) il prezzo venne fissato in dollari 35.-. Questa situazione va avanti fino al 15 agosto 1971 quando il Presidente Nixon decide di sganciare il dollaro dall’oro. Effettivamente la decisione non concerne solo il dollaro, ma tutte le valute legate all’accordo di Bretton Woods.

Già nel 1971 inizia una moderata ascesa dell’oro che si rafforza nel 1972-73 e 74 raggiungendo dollari 186.50 nel dicembre 1974. Il 31 dicembre  1974 il Presidente Gerald Ford cancella il Decreto legge di Roosvelt del 1934 concernente il divieto per i cittadini statunitensi di possedere oro. Il libero mercato portò addirittura ad un certo assestamento  del prezzo dell’oro, seguito però da un notevole aumento nel 1978-80: punta massima dollari 850.-.

Negli anni 1981-85 vi fu una discesa fino a dollari 350.- l’oncia. Ripresa a dollari 500.- nel 1987 e in seguito una tendenza leggermente al ribasso fino alle fine dell’anno 2001. A partire dall’anno 2002 l’oro torna a salire e il 27 marzo 2007 ( giorno in cui lo S & P 500 raggiunse il massimo assoluto ) un’oncia d’oro quotava dollari 664,40.

Dal 28 marzo 2007 lo S & P 500 inizia la sua discesa. Nel mese di agosto scoppia la crisi finanziaria alla quale fanno seguito la recessione che ha inizio nel secondo trimestre 2008, la crisi industriale e la dichiarazione di bancarotta della Banca Lehman Brothers del 15 settembre quale conseguenza ultima della Crisi dei subprime. Nonostante le valanghe di dollari iniettate dalla FED e dalle Banche Centrali nei mercati, il Piano del Presidente Obama e i Piani del Tesoro USA la crisi economica non accenna a placarsi e il venerdi  6 marzo 2009  a Wall Street l’indice S & P 500 scende a 666,79 punti.

Gli effetti della crisi finanziaria statunitense colpirono soprattutto il mondo occidentale, mentre le economie emergenti (Brasile, India, Cina, ecc.) accusarono solo lievi scompensi.

 

Arrigo Ghisletta, 1.4.2016                                               continua ….

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